2 Ottobre 2024

LA COMPOSIZIONE

DELLA FORMA

Milano

“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”
Paul Klee

Il progetto "La composizione della forma” comprende un'accurata selezione di opere rappresentative di Carlos Albert, Pino Pinelli e Roberto Rinella.

Gli artisti, pur provenendo da contesti e ricerche diverse, si ritrovano a realizzare opere composite dal punto di vista tecnico, filosofico e concettuale.

Lo spettatore si ritroverà immerso e coinvolto nel mondo parallelo dell’arte, dove lo statico elemento andrà a forgiare il vuoto tridimensionale, dove la complicità della post-produzione andrà a fondere elementi apparentemente incompatibili.

La forma  diventa così volume e si impossessa dello spazio mentre la frammentazione plasma una nuova realtà.

Gli artisti…

____Carlos Albert (Madrid 1978) utilizza il suo caratteristico linguaggio poetico per materializzare la bellezza dell'intangibile con la complicità della sua esperienza personale. Alla base di questa poetica c'è una vera e propria interpretazione della forma, un'attenta analisi della vita. Albert plasma e forgia il metallo, a testimonianza della rigenerazione quale forma evolutiva, perché tutto ha un ciclo, producendo, come d'incanto, linee che delimitano i contorni e che insieme alla particolare disposizione degli elementi compongono le opere.

Dal 2019 emergono i lavori dove utilizza il colore come strumento arricchente, capace di esaltare le qualità espressive delle sue opere. Cromaticità al servizio della forma e della composizione di quelli che sembrano disegni nell'aria.

____Pino Pinelli (Catania 1938-Milano 2024) La percezione e la risultanza, quale binomio tra l’aspetto plastico, a volte scultoreo, e l’aspetto estetico, interagiscono nelle ricerche dell’aniconico Pinelli. L’artista intende andare al di là della superficie bidimensionale, oltrepassando così la tradizionale illusione ottica per ottenere una “irreale realtà”, cercando e trovando così la vera tridimensionalità. Il secolo scorso è stato caratterizzato da radicali mutamenti, non solo materiali, ma anche e soprattutto nel pensare stesso dell’uomo. Ricordiamo i grandi stravolgimenti nella fisica, nella psicologia e nella filosofia che inevitabilmente hanno contaminato molte delle Avanguardie nell’Arte.
La pittura, tecnica che fino ad allora si misurava su una superficie bidimensionale, ha potuto finalmente iniziare a servirsi di una nuova concezione di spazio. Attraverso le Avanguardie, l’artista, che nel passato, per superare i limiti della bidimensionalità, aveva inventato la prospettiva si è rivolto all’illusione, focalizzandosi sul concetto di ricerca basato sulla simultaneità dei piani e sulla superficie, come i Futuristi e i Cubisti. Una dimensione artistica che, dal punto di vista semiotico, fornisce una nuova visione in relazione alle caratteristiche dell’arte, quale contenuto relazionale per sondare un terreno basato sulla comunicazione attraverso codici e svariati materiali. In quel contesto, anche Pinelli ha fortemente sentito e ricercato la lezione di Fontana e, per certi versi, anche da precedenti artisti che operavano già circa dieci anni prima nell’ambito della disseminazione, con una ricerca di frantumazione e
dislocazione dell’elemento sulla parete.

Dalle prime opere degli anni Settanta in cui si percepisce un’eco minimalista (forme geometricamente regolari e il colore monocromo) si passa alle scaglie colorate che assumono forme anche frattali, per quindi ritrovare una certa regolarità volumetrica. Attraverso la ricerca della Pittura Analitica, Pinelli si cimenta in questa individuale analisi della forma,
tanto da assumere un aspetto quasi scultoreo e plastico. Nelle sue opere, l’elemento non risulta più contenuto all’interno di uno spazio definito, ma fluttuante, con l’intento di propagarsi e riprodursi, permettendo così alla sua ricerca di impossessarsi dello spazio, non più contenitore, ma vero e proprio mutabile palcoscenico artistico.

____Roberto Rinella (Palermo, 1984) attraverso una ricostruzione verosimile della città, supportato dalla complicità delle intersezioni analogiche di stampe fotografiche, in questo scenario, luogo per l’uomo, ma dove la figura non è soggetto fondamentale, ripropone immagini di paesaggi irreali e surreali. Deframmenta dal contesto per una successiva, e a volte meticolosa, ricompattazione urbana. Una vera e propria ricerca spasmodica di dettagli fatiscenti per un’incredibile riqualificazione della città attraverso una visione artistica che non sfugge, in molti casi, al confronto con le problematiche sociali. Dal contesto dell’opera si notano più passaggi, ingressi o uscite e molte strutture modificate dal proprio intento, dove riscontriamo un’interpretazione di un disagio sociale attraverso dettagli delle scritte decontestualizzate, attraverso murales oltre a sporadiche presenze.

Nonostante tutto ciò nelle sue opere riesce a rendere piacevole, armonioso e intrigante questa urbana ricostruzione dal sapore tipico del Sud d’Italia.

Courtesy by Stefano Costantini - Ticinese Art Gallery

2 Ottobre 2024